{"id":371,"date":"2021-10-14T13:00:39","date_gmt":"2021-10-14T13:00:39","guid":{"rendered":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/?p=371"},"modified":"2021-10-14T13:42:17","modified_gmt":"2021-10-14T13:42:17","slug":"lungo-le-strade-del-mistero","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/lungo-le-strade-del-mistero\/","title":{"rendered":"Lungo le strade del mistero"},"content":{"rendered":"\n

Andr\u00e9 Malraux, in uno dei suoi celebri aforismi, prediceva l\u2019avvento di una nuova era caratterizzata dal ritorno del sentimento religioso, evocando in tal modo il bisogno dell\u2019individuo di riporre nuovamente la propria fede in valori spirituali, dopo essersi a lungo abbandonato al culto della ricchezza materialistica e al desiderio incessante del possesso. Numerose fotografie di Giorgia Fiorio raccolte in questo libro mostrano soggetti palesemente, trasportati da un\u2019ebbrezza interiore abbandonarsi interamente ad essa ed evocano esistenze ascetiche affrancate da ogni contingenza terrestre. Una forza di natura mistica o divina si \u00e8 impossessata di questi soggetti e li ha trascinati verso un \u00ab aldil\u00e0 \u00bb, come se il loro pensiero avesse per un istante, quello della fotografia, abbandonato il corpo.<\/p>\n\n\n\n

Cosa cerca Giorgia Fiorio impegnandosi in questo progetto che intitola \u00ab Il Dono \u00bb ?<\/p>\n\n\n\n

Termine che riveste diversi significati, a cominciare dal principio della transitivit\u00e0 : il dono non \u00e9 soltanto ci\u00f2 che l\u2019essere umano offre, ma \u00e8 anche una qualit\u00e0 che riceve in eredit\u00e0. A chi ? Da chi ? Questo lavoro non risponde a queste domande e neanche \u00e8 concepito come un\u2019inchiesta sulle diverse manifestazioni della fede. \u00c8 piuttosto testimone di un approccio (quello dell\u2019autrice delle fotografie), circoscrive i contorni di un avventura conoscitiva che si basa su un bisogno di capire, descrivere e condividere. La fotografia sarebbe allora semplicemente considerata come un pretesto, al servizio di un\u2019intenzione che la supera, di portata filosofica, se non addirittura metafisica ? Assolutamente no, poich\u00e9 l\u2019atto fotografico per quanto oggettivo non \u00e8 mai imparziale ma partecipe di una scelta inerente allo sguardo rivolto sul reale (in particolare attraverso l\u2019azione dell\u2019inquadratura) e le immagini che ne risultano si schiudono in seguito a diverse interpretazioni. <\/p>\n\n\n\n

\u00ab Il Dono \u00bb non \u00e8 soltanto la storia del soggetto che si offre all\u2019atto fotografico, \u00e8 anche quella di Giorgia Fiorio. Giorgia Fiorio riceve e restituisce. In questo movimento, nella natura e nelle qualit\u00e0 stesse del suo sguardo, nella sua maniera di materializzare le immagini, c\u2019\u00e8 aggiunta di significato, supplemento d\u2019emozione, di anima, e lo spettatore della fotografia \u00e8 invitato ad appropriarsene. Quest\u2019ultimo rivive attraverso le immagini l\u2019esperienza dell\u2019autore oppure pu\u00f2 interpretarle in tutt\u2019altro modo.<\/p>\n\n\n\n

Siano essi d\u2019ispirazione religiosa o pagana, solitari o fortemente organizzati da un punto di vista sociale e culturale, voluti o subiti,  riti e cerimonie sono qui al crocevia del superamento fisico di s\u00e8 stessi e della ricerca spirituale. In un primo tempo, l\u2019ambizione di Giorgia Fiorio di fronte a questa realt\u00e0 della quale essa non conosce necessariamente tutti i codici (come confrontata a una lingua che le \u00e8 straniera), \u00e8 quella di decriptare gesti e atteggiamenti dei soggetti. \u00ab Decriptare \u00bb va qui considerato nell\u2019accezione pi\u00f9 prossima al significato etimologico, cio\u00e8 saper mettere in luce ci\u00f2 che \u00e8 \u00ab nascosto \u00bb e veicolatore di significato, tenendo presente che, nello stesso ordine d\u2019idee, la fotografia \u00e8 per definizione la scrittura della luce.<\/p>\n\n\n\n

Martin Heidegger  scriveva che \u00ab la filosofia \u00e8 un vicolo cieco \u00bb. Allo stesso modo, qui, il cammino percorso dall\u2019autrice conta indubbiamente pi\u00f9 dello sbocco. Ma nonostante ci\u00f2 lo svolgimento del libro non \u00e8 calcato sulla cronologia delle \u00ab missioni \u00bb successive a partire dalle quali il progetto ha preso corpo (in effetti, al termine reportage, la fotografa preferisce quello di \u00ab missione \u00bb che connota un impegno morale pi\u00f9 forte), n\u00e9 tanto meno \u00e8 elaborato sulla base di una logica dell\u2019enumerazione. L\u2019opera si fonda piuttosto su un principio sincretico che guida implicitamente Giorgia Fiorio nella sua progressione; ed \u00e8 proprio di progressione che si tratta, in quanto ogni missione \u00e8 portatrice di una luce nuova e promette la conferma di talune ipotesi.<\/p>\n\n\n\n

Un passo indietro sui precedenti lavori di Giorgia Fiorio si rende necessario poich\u00e9 \u00ab Il Dono \u00bb \u00e8 nato da un\u2019evoluzione, o pi\u00f9 esattamente risponde ad una necessit\u00e0: quella di nutrire e sviluppare incessantemente una ricerca personale, sia sul piano visivo che intellettuale. In precedenza Giorgia Fiorio si era consacrata per diversi anni a lavorare su comunit\u00e0 prettamente maschili, toreri, legionari, minatori, marinai ed altri ancora: uomini dalle vite segnate dal ricorso alla forza fisica, dall\u2019esperienza dei propr\u00ee limiti, uomini spesso a contatto con la morte per le diverse prove che si trovano ad affrontare. Al termine di questo lavoro su queste comunit\u00e0 ha naturalmente preso forma il desiderio di estendere, in qualche sorta, lo sguardo aldil\u00e0 di una realt\u00e0 fisica, d\u2019interessarsi ad altre forze, quelle dello spirito, alle manifestazioni della vita interiore. Impresa  paradossale per un fotografo: mostrare l\u2019immagine di ci\u00f2 che \u00e8 astratto, tanto invisibile quanto indicibile. Giorgia Fiorio concentra quindi tutta la sua attenzione e la sua energia su questo nuovo obbiettivo adottando il metodo del fotografo del reale : circosrcrive un territorio \u2013 tanto geografico quanto antropologico – e gestisce il suo calendario per non mancare nessuno dei grandi riti o cerimonie ai quattro angoli della terra, che potrebbero arricchire il suo progetto superando ogni sorta d\u2019ostacoli fisici e amministrativi. Ogni nuova missione ha lo scopo di registrare un avvenimento che ancora manca alla sua lista, ma questo non significa che Giorgia Fiorio aspiri all\u2019esaustivit\u00e0 n\u00e9 ancora meno che la sua opera sia motivata dall\u2019esigenza dell\u2019inventario, della classificazione. Non si tratta tanto di testimoniare una diversit\u00e0 quanto piuttosto di abbozzare i contorni di una ricerca universale.<\/p>\n\n\n\n

Al temine del periplo che si conclude con la pubblicazione di questo libro, Giorgia Fiorio ha fissato i momenti particolari dell\u2019esistenza nei quali l\u2019essere umano cerca il senso della vita, una o la verit\u00e0, cos\u00ec come una salvezza. Ma Giorgia Fiorio ha fatto di pi\u00f9: ha anche emesso l\u2019ipotesi di un legame tra tutti questi momenti: un mistero comune che abita il corpo dei soggetti che essa fotografa. Che questo corpo, secondo il tipo di comunit\u00e0 religiosa o spirituale alla quale il soggetto appartiene, resti assolutamente immobile o tracci al contrario ogni sorta di gesti, sia esso ignorato, come trasparente, oppure oggetto di lacerazioni, se non addirittura di mutilazioni, che si animi di furiosi tremori o che ancora esprima la serenit\u00e0, qui \u00e8 proprio dell\u2019espressione che si tratta, e sullo sfondo, di un linguaggio, del linguaggio. Il corpo che, nelle immagini della sua presenza spesso eccezionale, s\u2019irradia oltre l\u2019umano, \u00e8 segno di per s\u00e9 stesso oppure combinandosi ad altri. Dialoga con elementi della natura \u2013 l\u2019acqua, il fuoco, la terra, la pietra \u2013 o l\u2019acciaio degli strumenti che caratterizzano certi riti. S\u2019iscrive nei paesaggi, cerca talvolta di fondersi a essi. Solo o associato ad altri, partecipa ad un movimento, sviluppa una sequenza della quale la fotografia fisser\u00e0 un istante. Quest\u2019ultima ce lo fa immaginare silenzioso oppure al contrario preso in un baccano assordante. \u00ab Il Dono \u00bb di Giorgia Fiorio \u00e8 la narrazione di un confronto con tutti questi corpi che sono altrettanti segni, \u00ab frammenti di discorso \u00bb per riprendere un\u2019espressione di Roland Barthes. Giorgia Fiorio non cerca di renderli pi\u00f9 leggibili n\u00e9 di spiegarli, ci lascia liberi di seguirla sulle strade del loro mistero, oppure di comprenderli diversamente, guardarli come una forma pura, un improvviso dispiego d\u2019energia, un lampo di luce.<\/p>\n\n\n\n

 \u00ab Il Dono \u00bb \u00e8 una domanda che Giorgia Fiorio pone all\u2019uomo \u2013 nel senso generico del termine \u2013 altrettanto che a s\u00e9 stessa, un approccio artistico del reale nel contempo oggettivo e soggettivo: perch\u00e9 in questo lavoro non c\u2019\u00e8 contenuto senza forma e viceversa. Le preoccupazioni visive s\u2019intrecciano strettamente a quelle del pensiero. Questa fotografia risponde a un desiderio metodico d\u2019investigazione ed \u00e8 in questo senso strumentalizzata, certe immagini si rivelano quindi come insospettate illuminazioni sul soggetto. D\u2019altro canto la tensione percepibile nelle scene fotografate trova spesso un prolungamento nella forma stessa dell\u2019immagine, la composizione, le inquadrature, le prospettive, la luce che illumina i personaggi e i paesaggi, ed \u00e8 una felice concordanza.<\/p>\n\n\n\n

Pi\u00f9 in generale, qualcosa nell\u2019essenza stessa della fotografia aderisce alla natura del soggetto: la parola che serve a descrivere la particolarit\u00e0 dell\u2019immagine fotografica non \u00e8 quindi forse rivelazione? Nei riti e nelle cerimonie che fotografa, Giorgia Fiorio si prodiga a cogliere un fenomeno attinente al concetto del sorgere. Potrebbero essere quegli istanti in cui, secondo l\u2019espressione dello psicanalista Jacques Lacan, \u00ab l\u2019Es \u00bb parla. Dopotutto c\u2019\u00e8 del mistero nel fatto che un\u2019immagine ci \u00ab parli \u00bb pi\u00f9 di un\u2019altra e questo mistero, non raggiunge forse quello delle scene di cui Giorgia Fiorio ci fa dono?<\/p>\n\n\n\n

Gabriel Bauret, Lungo le strade del mistero<\/em>, in Il dono<\/em>, di Giorgia Fiorio, traduzione di Michela Sacco, Roma, Peliti Associati, 2009<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Andr\u00e9 Malraux, in uno dei suoi celebri aforismi, prediceva l\u2019avvento di una nuova era caratterizzata dal ritorno del sentimento religioso, evocando in tal modo il bisogno dell\u2019individuo di riporre nuovamente la propria fede in valori spirituali, dopo essersi a lungo abbandonato al culto della ricchezza materialistica e al desiderio incessante del possesso. Numerose fotografie di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[2,7],"tags":[13],"jetpack_sharing_enabled":true,"jetpack_featured_media_url":"","_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/371"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=371"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/371\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":375,"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/371\/revisions\/375"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=371"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=371"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.giorgiafiorio.com\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=371"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}